Rotellando in Svizzera con Alvise e Giulia

Stazione di Domodossola, stazione di confine. Ultima stazione per chi va in Svizzera oppure prima stazione per chi arriva in territorio italiano ed anche per me, che ci abito, è sempre la prima o l’ultima stazione.

Sono abituato a prendere destinazioni verso sud e il fatto che questa volta andrò verso nord mi sembra strano. Aspetto che dal sud arrivino i miei amici rotellanti: Alvise Crovato e Giulia Virgara che mi accompagneranno in questo “Rotellando in Svizzera” con il supporto dell’Ente del Turismo Svizzera.

Da Domodossola bastano poco meno di 30 minuti per arrivare alla prima città elvetica, Briga nel cantone Vallese, il terzo per grandezza tra i 26 cantoni svizzeri.  La Svizzera, nonostante sia uno stato molto piccolo, è frammentato in tanti territori. Ogni cantone ha una sua costituzione, un suo parlamento, un suo governo e suoi organi giurisdizionali. Tutte le competenze non attribuite esplicitamente alla confederazione, in base alla Costituzione svizzera, sono esercitate dai cantoni. Questi ultimi determinano il grado di autonomia dei comuni, che varia considerevolmente secondo i casi. La Svizzera è uno stato che ha un forte senso d’indipendenza e nel corso della storia è riuscita a mantenere la sua famosa neutralit; basti pensare che durante la prima guerra mondiale è entrata solamente per mettere “in gioco” la Croce Rossa e nella seconda si è tenuta al caldo i grandi tesori dei nazisti e degli ebrei, così, per non far torto a nessuno.

Lo svizzero è sempre visto come preciso, perfettino, conservatore, provinciale e con un atteggiamento di supponenza nei confronti degli altri paesi, generalizzando è forse un po’ vero ma è un paese che ha emanato leggi fortemente progressiste; dai  matrimoni gay, al suicidio assistito, a tematiche come l’assistenza sessuale per le persone disabili.

In Svizzera convivono 3 lingue e 3 popolazioni differenti (tedeschi, francesi, italiani) e il 20% della popolazione è immigrata. Tutte queste diversità certamente possono creare delle tensioni e delle divergenze che sono comunque superate o placate con il dialogo; basti pensare all’utilizzo che in Svizzera si fa del referendum per approvare gran parte delle leggi federali. Credo che dovremmo solamente imparare da questo atteggiamento democratico.

Nei confronti della Svizzera, per noi che vi abitiamo vicino, c’è un sentimento di odio e amore. E’ un paese che dà ai frontalieri un lavoro a condizioni economiche nettamente superiori a quelle che il nostro paese garantisce, ma sono ancora molti gli italiani-frontalieri che si sentono degli intrusi e che hanno la sensazione che, non appena le cose dovessero mettersi al peggio, gli sarebbe dato il benservito senza troppi complimenti.  Allo stesso tempo, la Svizzera, è quel paese che guardiamo con ammirazione per come sia in grado di utilizzare i soldi pubblici creando servizi efficienti e di alto livello. La grande ricchezza della Svizzera non deriva dalla cioccolata, dal formaggio o dagli orologi e nemmeno dalle banche ma anche e soprattutto  dalla capacità di saper gestire le diversità, arricchendosene e mantenendo per ognuno di esse una propria indipendenza. Pertanto dobbiamo ammettere che forse l’ordine e la precisione ci possono stare un po’ antipatici ma che la caciara, anche se più simpatica, alla lunga non porta a molto.

Il grande ghiacciaio Aletsch Arena

Sono uscito di casa alle 08:30 del mattino e alle 11:00 ammiravo il ghiacciaio dell’Aletsch Arena a quota  2647 mt. Tutto è stato talmente accessibile che sarei potuto arrivare in cima alla vetta da solo e in piena autonomia, senza l’aiuto di una persona che mi accompagnasse. Davvero incredibile!

Ma andiamo con ordine….

Da Domodossola prendiamo il treno per Briga alle ore 08:45 con arrivo, ovviamente puntuale, alle 09:16.  Alle 09:23 c’è il trenino per Betten (paesino del Valdese con 420 anime) dall’interno della stazione parte la funivia che ci porta direttamente a Bettemeralp. Tempo previsto 2 ore 35’ – Tempo impiegato 2 ore e 35’. Svizzero!! Alla stazione di arrivo della funivia, con un bus elettrico, veniamo trasportati alla cabinovia che ci porta  ad ammirare il ghiacciaio dell’Aletsch Arena, dall’ovovia c’è un sentiero con una passarella di legno che permette di arrivare al belvedere in cui si ammira il ghiacciaio. Che dire?!

Resto sorpreso e a tratti umiliato di non aver saputo, sino ad ora, che ad appena 2 ore e mezza dal mio divano, avevo a disposizione uno degli spettacoli più belli al mondo e che potevo andare a vederlo da tempo, in piena autonomia. Rotellare con così tanta semplicità per salire sino in cima alle vette non mi era ancora capitato. Purtroppo il maltempo e la nebbia non ci ha permesso di contemplare il paesaggio dall’ovovia che dev’essere qualcosa di straordinario ma arrivati in cima, una ventata di vento o un colpo di fortuna ha fatto volare via, per qualche minuto, le nuvole e la nebbia, permettendoci di ammirare il ghiaccio. Uno spettacolo incredibile.

Il punto di osservazione su questo gigantesco mare ghiacciato, dall’alto, è diverso da quello degli altri ghiacciai alpini che si guardano dal basso. Impressionante è anche la sua lunghezza: con i suoi 23 chilometri è il più lungo fiume di ghiaccio delle Alpi. L’intero fiume di ghiaccio presenta una superficie di 86 chilometri quadrati. La profondità è di oltre 900 metri. Se si potesse sciogliere l’intera massa di ghiaccio per trasformarla in acqua, questa potrebbe fornire un litro d’acqua al giorno per sei anni a tutti gli abitanti della Terra.  La velocità di scorrimento del ghiacciaio è di quasi 200 metri all’anno, vale a dire mezzo metro al giorno. Le due strisce scure che accompagnano il ghiacciaio per tutta la sua lunghezza vengono chiamate morene mediane e sono costituite principalmente da detriti che arrivano in superficie a seguito della fusione del ghiaccio.

L’Aletsch Arena, che comprende i villaggi chiusi al traffico di Bettmeralp, Riederalp e Fiesch, ha ottenuto il premio 2014 della Fondazione tedesca per la paraplegia (Deutsche Stiftung für Querschnittlähmung) perché si è impegnata a rendere accessibile anche ai portatori di handicap lo spettacolo della natura e l’affascinante panorama del ghiacciaio dell’Aletsch, il più lungo d’Europa nonchè patrimonio mondiale UNESCO. Le strade di accesso, gli impianti di risalita e le strutture ricettive sono tutte adatte ai turisti in sedia rotelle che vogliono vivere l’esperienza unica del panorama.

Sarà l’emozione dell’Aletsch, sarà il freddo, sarà l’altitudine ma mi è venuta fame. In molti ci hanno suggerito di provare un piatto tipico del Valdese, il “cholera” una torta di patate, cipolle, mele e formaggio che, accompagnata dal succo di mele, si rivela un pranzo delizioso.

Glacier Express

Bettermeralp è una stazione di villeggiatura che si affaccia sulla Valle del Rodano con una veduta (nelle giornate di sole che pare siano 300 l’anno) sulle Alpi Vallesi. Bettermeralp ha ottenuto il riconoscimento di qualità “famiglie benvenute”, infatti i percorsi che si possono effettuare, come il sentiero al lago Bettmersee,  sono accessibili ai passeggini e pertanto anche ai rotellati; come spesso capita i bimbi e i rotellati viaggiano insieme.

Il paese con la migliore tradizione ferroviaria è la Svizzera; con 2.450 km per abitante è al primo posto della classifica delle ferrovie europee. L’Italia invece è solo dodicesima. La rete ferroviaria svizzera arriva ovunque e dove non arrivano le rotaie (nei piccoli paesini sulle Alpi) ci arrivano le autopostali. Sono diverse le compagnie private e pubbliche della rete svizzera e tutte con un’attenzione all’assistenza per i passeggeri disabili direi più che ottima. Viaggiare in treno in Svizzera è il modo più comodo e sicuro (non c’è neve e ghiaccio che tenga) e la puntualità è ha livello maniacale. Alcune tratte ferroviarie sono diventate con il tempo, visto i luoghi meravigliosi e panoramici in cui passano, dei veri e propri itinerari turistici in cui ammirare lo splendido paesaggio delle Alpi.

Il Glacier Express, che parte da Zermatt (1604 mt) ed arriva a St. Moritz (1775 mt), attraversa 291 ponti, 91 gallerie, scende sino ai 585 mt di Chur e sale agli oltre i 2000 mt del Passo dell’Oberalp. Noi saliamo sul Glacier Express a Fiesch e in 6 ore arriviamo a St. Moritz. Questo viaggio è uno di quei viaggi dove non hai nulla da fare tranne che guardare quello che scorre fuori dal finestrino e, a dire il vero, non è poco: laghi montani, vette innevate, foreste, alpeggi, mucche, casette di legna e poi cielo azzurro, nuvole, sali e scendi, tutto dolcemente e lentamente. Questo treno è spesso descritto come il treno più lento al mondo; ci credo non potrebbe fare altrimenti. I vagoni sono panoramici con grandi vetrate a 180 gradi. Sono sei ore di relax, in cui chiacchieri, mangi, ascolti musica, insomma rivivi l’emozione borghese dei treni express, circondato da visitatori da tutto il mondo (la maggior parte sono orientali e scattano milioni di fotografie). Ti senti molto coccolato; insomma, un viaggiatore di gran classe d’altri tempi.

St. Moritz da viaggiatore o da turista?

St. Moritz è uno di quei posti che ne senti parlare da sempre. Ha la fama e forse anche il pregiudizio di essere uno dei luoghi più vipposi del pianeta. Uno di quei luoghi, in caso di vincita alla lotteria, in cui vorresti trascorre le vacanze di Natale e e già ti vedi mentre passI le giornate sorseggiando champagne e cioccolata calda (magari non insieme).

Noi a St. Moritz ci arriviamo con il Glacier Express, senza alcun biglietto della lotteria vincente, depositiamo il bagaglio in hotel ed iniziamo a rotellare per il centro cittadino, che mi colpisce da subito per il fatto che ha costruzioni moderne; credevo di vedere chalet di legno e invece, nulla di tutto questo. St. Moritz si trova a oltre 1800 mt, nel Cantone dei Grigioni in Alta Engadina, vista la vicinanza con la Val Chiavenna si sente parlare più valtellinese che tedesco, infatti molte delle persone che lavorano nei ristoranti ed alberghi sono della Valtellina.

Le attività che si possono fare in questo luogo sono innumerevoli, le piste da discesa non si contano così come le possibilità di sciare fuori pista. La capacità e la fantasia di creare itinerari e percorsi per tutti i gusti è una delle grandi attrattive di questo luogo, sia d’inverno che d’estate. Vi sono sentieri per i bambini, sentieri gastronomici, sensoriali, da percorrere a piedi nudi, i sentieri delle fiabe, dei fiori di Heidi o delle erbe Ricola e non mancano ovviamente i percorsi accessibili in sedia a rotelle. Vi sono percorsi per tutte le età, per le famiglie, per i più avventurosi o per i più pigri, si può passeggiare con una carrozza trainata da meravigliosi cavalli, in slittino, in deltaplano e volevano persino mettere un sommergibile dentro il lago, poi gli ambientalisti non l’hanno permesso.  Il bellissimo lago durante l’inverno ghiaccia e diventa una grande pista di pattinaggio in cui si fanno, tra l’altro, le famose gare di polo con i cavalli. Uno spettacolo panoramico e sportivo da non perdere.

Certo il pregiudizio che sia un luogo extra lusso non è campato per aria, si comprende da subito che trabocca di benessere economico; lo si percepisce passeggiando lungo il lago, nelle numerose gallerie d’arte, nelle vie con i negozi di grandi firme. St. Moritz è cresciuta con l’intento di far spendere denaro a chi vuole far vedere che lo spende ma non è solo questo o lo è sempre di meno, infatti la varietà di servizi e possibilità che offre sono sempre di più orientato a chi vuole (come le famiglie) trascorre dei momenti di relax in un luogo naturale e accessibile.

St. Moritz, Cortina, Portofino, la Costa Smeralda hanno il privilegio di essere considerate località per vips ma anche la discriminante di non essere considerati da chi vuole fare il radical chic a tutti costi, al punto che sono percepiti come luoghi da turisti e non da viaggiatori. Ci dimentichiamo però che per le persone del luogo non ha nessuna importanza quanti viaggi tu abbia fatto nella tua vita o quale sia il tuo atteggiamento nei confronti del viaggio, per loro sarai sempre un turista, che tu sia in India o a St. Tropez; sono, infatti, lo sguardo e la curiosità di vedere posti nuovi che fanno la differenza così che si possono scoprire la cultura, la storia e le diversità anche tra le vie delle località più turistiche.

Giulia Virgara

Nata nel 1991 a Milano, giovanissima fotografa e videomaker che con la sua sensibilità, il suo entusiasmo e la sua allegria riesce a ritrarre in maniera viva ogni viaggio. Ha frequentato l’Istituto Italiano di Fotografia e collabora e lavora con numerosi fotografi. La sua passione e specialità è “il ritratto”.

Alvise Crovato

Nasce e vive Milano. Ha frequentato la Facoltà di Scienze Umane e dell’Ambiente, ha lavorato come fotografo per la “Mitteleuropea della Caccia a Cavallo” (caccia alla volpe simulata), per l’Istituto Italiano della Fotografia.Si sposta frequentemente tra Zurigo, Treviso e Sarteano (SI).